Giani Stuparich (Trieste, 4 aprile 1891 – Trieste, 8 aprile 1961) è stato uno scrittore e antifascista italiano.
Biografia:
Origini e formazione: Nato in una famiglia di origine slovena, Stuparich crebbe in un ambiente culturale mitteleuropeo, che influenzò profondamente la sua opera. Si laureò in lettere all'Università di Firenze.
Interventismo e prima guerra mondiale: Allo scoppio della prima guerra mondiale, Stuparich aderì all'interventismo democratico e si arruolò volontario. Partecipò attivamente al conflitto, venendo anche fatto prigioniero dagli austriaci. L'esperienza della guerra ebbe un impatto significativo sulla sua visione del mondo e sulla sua produzione letteraria.
Antifascismo e seconda guerra mondiale: Durante il periodo fascista, Stuparich mantenne un atteggiamento di opposizione al regime, pur senza aderire a movimenti clandestini. Durante la seconda guerra mondiale, partecipò attivamente alla Resistenza, venendo arrestato e deportato in un campo di concentramento in Germania.
Attività letteraria: Stuparich fu autore di romanzi, racconti, saggi e opere teatrali. La sua opera è caratterizzata da una forte introspezione psicologica, un profondo senso di umanità e una lucida analisi dei conflitti etici e sociali del suo tempo. Tra le sue opere più importanti si ricordano:
Tematiche principali: Le tematiche centrali dell'opera di Stuparich includono:
Riconoscimenti: La sua opera è stata ampiamente riconosciuta e apprezzata dalla critica, sia in Italia che all'estero. Ha ricevuto numerosi premi letterari, tra cui il Premio Viareggio nel 1932 e il Premio Strega nel 1955.
Morte: Giani Stuparich morì a Trieste l'8 aprile 1961.
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